Bluerating | Maggio 2023
Il mercato italiano della consulenza finanziaria e quello della gestione del risparmio, indissolubilmente legati, vedono da tempo due modelli di servizio contrapposti anche se per certi versi complementari: quello delle reti dei consulenti e quello delle banche tradizionali.
Il modello reti dei consulenti finanziari sta inanellando un successo dietro l’altro da oltre un decennio, quello delle banche tradizionali, complice il rialzo dei tassi e l’affermarsi di manager di qualità saldamente alla tolda di comando, sembra vivere una nuova primavera.
Certo ultimamente le reti stanno pescando risorse a mani basse dal bacino dei bancari che però essendo molto ampio e resiliente non pare soffrire più di tanto.
Ed ecco che quando sembra che tutto fili liscio e che ci sia spazio per una sana convivenza e concorrenza per tutti e due i modelli appare una nube all’orizzonte.
In realtà più che una nube è una mela e non una qualunque ma quella della Apple, appunto, che in collaborazione con Goldman Sachs ha lanciato un conto deposito chiamato Apple Savings.
Si tratta di un conto deposito con un rendimento annuo del 4,15%, al momento disponibile solo negli Stati Uniti e unicamente per clienti residenti in territorio americano, ma l’obiettivo è lanciarlo anche in Europa.
Il conto deposito è disponibile insieme alla Apple Card a cui è legato infatti una volta che l’utente ha creato un conto di deposito può decidere di far confluire in Savings le ricompense Daily Cash, cioè il cashback fino al 3% che Apple Card garantisce fin dal lancio della sua carta di credito.
Non ci sono commissioni, depositi minimi o requisiti di saldo per l’account creato. Dunque, non è richiesto un deposito minimo, è protetto dal Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC), lo stesso ente che è stato protagonista del salvataggio dei depositi di SVB
Il saldo massimo del conto è di 250 mila dollari. Il denaro non può essere speso direttamente dal conto Apple, essendo un conto di deposito del proprio risparmio, ma deve essere prima trasferito a un conto corrente effettivo o ad Apple Cash.
È evidente a tutti che con gli attuali tassi e con l’elevatissimo valore della brand equity di Apple (che ha distanziato Meta) questo strumento possa rappresentare un’attrazione irresistibile per una nuova clientela bancaria.
Tutto questo in un momento in cui negli Stati Uniti prosegue la fuga dalle grandi banche tradizionali che hanno subito un deflusso dai depositi di decine di miliardi di dollari solo nel primo trimestre.
In Italia le banche, sia quelle basate sulle reti dei consulenti finanziari che quelle tradizionali, sono infinitamente più solide e affidabili di quelle statunitensi e che quindi nessuna fuga da loro è anche lontanamente prevedibile.
Cionondimeno il caso di Apple Savings, che non sarà certo isolato, impone una riflessione importante a tutto il sistema della consulenza finanziaria, delle banche e delle società di risparmio gestito.
Le rendite di posizione si stanno sciogliendo come neve al sole in un processo irreversibile per il quale anche chi oggi è in una posizione di forza non può più esimersi dal mettersi quotidianamente in discussione alla ricerca della soluzione più efficiente ed efficace per i propri clienti.
Alcune delle più avvedute banche che operano in Italia, se ne sono rese conto e stanno investendo in soluzioni che consentiranno un vantaggio competitivo che diventerà presto tangibile.
Altre vivono nell’illusione gattopardiana che tutto cambi affinché nulla cambi.
Nicola Ronchetti