Advisor | Settembre 2023
Il tema dei giovani e delle professioni tiene il banco da anni e non solo del mondo della consulenza finanziaria: come tutte le libere professioni quella del consulente finanziario ha insita in sé una componente di rischio imprenditoriale maggiore rispetto al lavoro dipendente.
Il 77% dei neo laureati in facoltà affini al mondo della consulenza finanziaria ritiene preferibile iniziare la propria carriera entrando in un’azienda che assicuri una retribuzione fissa, rispetto a lanciarsi in una professione in cui, all’inizio, non vi sono certezze.
I primi clienti di un neo consulente finanziario sono i parenti e gli amici, però poi tocca mettersi in discussione e cercarne di nuovi fuori dalla zona di conforto: epici i ricordi dei pionieri della professione alle prese con elenchi telefonici e citofoni.
Lo sforzo che le reti dei consulenti finanziari stanno facendo per inserire giovani leve va proprio nella direzione di supportare i neofiti, sia affiancandoli a navigati professionisti, che garantendo loro una retribuzione fissa per un periodo prestabilito.
La regolarità delle entrate mensili per i giovani under 30 che si avviano al mondo del lavoro è fondamentale e significa – per il 69% di costoro – la possibilità di far fronte a spese ricorrenti che vanno dal pagamento di pochi Euro per l’abbonamento a Spotify fino alla rata del mutuo di centinaia di Euro per l’acquisto della prima casa.
A ciò si aggiunga che per il 56% dei giovani neo laureati è preferibile una entrata di minore entità ma regolare a una maggiore (anche del doppio) ma più aleatoria: lo spirito imprenditoriale quando non è innato, richiede tempo e comprovati successi per potersi realizzare compiutamente.
Tuttavia l’attrattività di professioni molto più aleatorie rispetto a quella del consulente finanziario, come l’influencer o lo startupper, sembrano trovare terreno sempre più fertile nell’immaginario collettivo del 55% dei neolaureati.
Parrebbe quindi che per abbattere le resistenze e rendere maggiormente attrattiva la professione del consulente finanziario presso gli under 30 sia fondamentale anche un’attività di comunicazione a supporto delle molte iniziative concrete messe in atto dalle reti.
Comunicare con la Generazione X richiede l’uso di canali, di messaggi e di investimenti non convenzionali per un settore – come quello della consulenza finanziaria – dominato da Boomers.
Perché non pensare a giovani consulenti finanziari di successo come testimonial sui social network più in voga tra gli under 30, come TikTok e Instagram? La Generazione X passa mediamente tre ore al giorno su questi social divenuti canali di comunicazione e fonti di ispirazione in grado di influenzarne abitudini e comportamenti.
Un ottimo esempio a cui ispirarsi è quello di Assogestioni che sul tema del risparmio gestito ha coinvolto Will Media, una community online di più di 1,9 milioni di persone, con cui ha creato 2Cents un profilo Instagram che ha raggiunto 24.000 follower in pochi mesi.
La sfida della continuità generazionale che sta affrontando il mondo della consulenza finanziaria non è poi così diversa da quella di altre professioni altrettanto nobili e socialmente utili, pensiamo agli artigiani, ai medici, agli infermieri, sempre più preziosi quanto introvabili.
Insomma il tema dei giovani e della professione di consulente finanziario ricorda un po’ quello delle convergenze parallele: trovare un punto di incontro tra differenti generazioni riconoscendone e valorizzando i differenti punti di forza.
Nicola Ronchetti