Advisor | Novembre 2023
L’Intelligenza Artificiale (IA) è tornata prepotentemente sotto i riflettori dopo il lancio, lo scorso novembre, di ChatGPT, un bot capace di produrre contenuti che sembrano scritti da un essere umano e che ha raggiunto 100 milioni di utenti in due mesi dal lancio.
Quello che può fare ChatGPT in termini di raccolta e rielaborazione delle informazioni disponibili in rete è umanamente irraggiungibile con un limite però: questa tecnologia non è in grado di ascoltare le persone e cogliere le loro emozioni.
Alla prova dei fatti ChatGPT non è quindi certamente in grado di sostituirsi al professionista; a ulteriore riprova vi è il fatto che non ha passato l’esame per la certificazione EFPA.
Detto ciò le reti e le banche più importanti del nostro Paese stanno già utilizzando l’IA e tutti si interrogano sull’impatto che avrà questa nuova tecnologia sulla nostra vita.
Finer ha condotto per EFPA una ricerca che ha coinvolto 5.570 professionisti (Consulenti Finanziari, Private Banker dipendenti bancari) e 9.710 investitori finali, segmentati per asset finanziari (affluent, private/HNWI) e coorte generazionale.
Dalla ricerca è emerso che la conoscenza dell’Intelligenza Artificiale e di ChatGPT è ancora bassa: il 17% dei professionisti e il 15% degli investitori dichiarano di conoscerla bene; più informati i professionisti top e gli investitori under 30.
L’utilizzo di ChatGPT è agli albori ma qualcosa si muove: ad aprire la pista i CF/PB Top e gli investitori under 30, da non trascurare le esperienze d’uso indirette (figli e colleghi). Quanto alle prefigurazioni d’uso sia l’AI che ChatGPT sono visti come strumenti per la ricerca di informazioni generiche per i professionisti ma anche finanziarie per investitori finali.
Per i professionisti top e gli investitori under 30 l’impatto dell’IA e di ChatGPT sulla relazione CF/PB– cliente è già avvenuto e comunque nel giro di due anni se ne vedranno i risultati.
La consulenza finanziaria del futuro presenta un quadro chiaro: la persona al centro intorno la tecnologia.
La maggior opportunità dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nella relazione consulente-cliente consiste nel liberare tempo per le attività a maggior valore aggiunto.
I rischi dell’utilizzo dell’IA nelle relazioni CF-clienti, sono la spersonalizzazione e omologazione dell’offerta, che potrebbero rendere la consulenza personale un lusso per pochi.
In un mercato in cui l’ottimizzazione dei tempi e dei costi sono il mantra, ChatGPT e l’IA più che nemici da contrastare diventeranno quindi potenti assistenti e alleati da imparare a conoscere e usare.
La proattività dei professionisti della gestione del risparmio è connessa alla gestione ottimale del tempo: mediamente si spreca un terzo del proprio tempo in attività amministrative/burocratiche.
Se oggi il contributo dell’AI è focalizzato su attività standardizzate (operation e gestione del rischio) presto diventerà un propellente formidabile per la gestione proattiva dei clienti.
Al pari dell’invenzione della ruota l’Intelligenza Artificiale renderà tutto molto più veloce e consentirà grandi vantaggi competitivi ai primi che la sapranno adottare anche nel settore della consulenza finanziaria.
Il traguardo è sempre lo stesso – la soddisfazione del cliente – come pure il ruolo centrale del professionista a cui – come un pilota – spetterà la guida ma sulle traiettorie e sulla velocità l’IA darà un contributo ineludibile.
Nicola Ronchetti