INVESTIRE | Maggio 2024
La figura del consulente finanziario ha in sé una dote superiore a molte altre professioni, ovverossia la capacità di anticipare i cambiamenti cavalcandoli e non subendoli.
Questa sua capacità deriva dall’essenza stessa del lavoro del consulente finanziario, grazie al contatto personale e quotidiano con i propri clienti, è in grado di cogliere i cambiamenti del mercato partendo dalla pratica empirica quotidiana.
Molte altre professioni stanno diventando anacronistiche e perdendo protagonismo proprio perché autoreferenziali e staccate dalla realtà quotidiana, focalizzate come sono più sulla grammatica che sulla pratica.
Tra i molti cambiamenti che i consulenti finanziari stanno affrontando con grande senso di realtà e pragmatismo vi è la crescente predisposizione a considerare il proprio lavoro sempre più come un mestiere di squadra e sempre meno come un’attività da battitore libero.
Se è vero che la motivazione del consulente finanziario continua ad essere alimentata da una forte autostima, è altrettanto evidente che oggi più che in passato questa necessiti di essere sempre più alimentata dal supporto e dal riconoscimento dei colleghi.
La figura vincente del consulente finanziario battitore libero, molto in voga negli anni novanta, ha lasciato il posto a quella di un/una leader capace di avvalersi del supporto di altri colleghi della propria banca.
La predisposizione al lavoro in team è cresciuta del 50% in cinque anni, passando dalla media del 17% del 2018 a quella del 34% del 2023.
Il dato ancora più interessante è che sono più propensi al lavoro in team (42%) innanzitutto i consulenti finanziari senior con un portafoglio doppio rispetto alla media.
Costoro vedono nel team un supporto alla loro attività, grazie all’innesto di giovani consulenti e assistenti ma anche di specialisti su tematiche specifiche quali: fiscalità e servizi fiduciari, protezione del patrimonio e pianificazione patrimoniale e successoria, operazioni di finanza straordinaria legate a quote societarie dei clienti imprenditori.
In secondo luogo si rileva come anche le donne siano mediamente più propense al lavoro in team rispetto ai loro colleghi maschi (40% vs. 33%), intravvedendo nel lavoro di squadra un fattivo supporto in grado di capitalizzare le differenti competenze e trovare soluzioni collegialmente anziché individualmente.
Anche i consulenti finanziari più giovani sono decisamente più orientati al lavoro in team (45% vs. 34%) in quanto consapevoli che l’affiancamento con colleghi più senior e con competenze differenti sia un prerequisito fondamentale per la loro crescita professionale.
In un mercato che vede una sempre maggiore concentrazione dei portafogli e un ruolo crescente dei consulenti senior, è straordinariamente bello vedere che anche le donne e i giovani consulenti concordino sulla necessità di fare squadra.
Il mercato della consulenza finanziaria ha conquistando una fascia di clienti (famiglie private e imprenditori) con progetti di vita e di crescita sempre più articolati e complessi che richiedono differenti competenze e una regia unica.
Più che in passato, quando il gioco si fa più duro il singolo professionista necessita di una squadra che lo supporti.
Come in natura dunque il team assume sempre di più un ruolo centrale per generare nuovi professionisti e per rigenerare i più senior.
E il fatto che l’importanza della squadra e del team sia riconosciuta soprattutto dai consulenti senior, dalle donne e dai giovani, pone le basi per un futuro radioso.
Nicola Ronchetti