CONOSCENZA E CONSULENZA FINANZIARIA

Insurance Daily | Gennaio 2024

L’ultima ricerca del CENSIS dal titolo quanto mai evocativo – “Ciechi dinanzi ai presagi” – fotografa un’Italia che, pur saldamente ancorata alla ricchezza finanziaria delle proprie famiglie – cinquemila miliardi di Euro – necessita di una svolta.

Sempre secondo l’indagine si stimano quasi 8 milioni di persone in età attiva in meno nel 2050, con inevitabili impatti sia sulla capacità di generare valore da parte del settore industriale e terziario che sulla tenuta del sistema di welfare: di questo passo nel 2050 la spesa sanitaria pubblica potrebbe crescere del 35%. 

Il centro studi rileva che “dinanzi ai cupi presagi, il dibattito pubblico ristagna, e la bonaccia di qualche indicatore congiunturale non è in grado di gonfiare le vele per prendere il largo. Il sonnambulismo come cifra delle reazioni collettive dinanzi ai presagi non è solo attribuibile alle classi dirigenti, ma è un fenomeno diffuso nella maggioranza silenziosa degli italiani”. 

In effetti, protezione e previdenza complementare in Italia paiono parole bandite dal dibattito collettivo ancor più tra i giovani. 

Al 37,7% dei giovani italiani non interessa costruirsi un fondo pensione e il 23,1% dichiara di non avere familiarità con il tema. (fonte: Banca d’Italia indagine svolta su un campione di oltre 5.000 ragazzi e ragazze di età compresa tra i 18 e i 34 anni).

Il tema è chi può destare da questo torpore le famiglie italiane e soprattutto all’interno di esse le nuove generazioni di ragazzi under 30. 

La consulenza finanziaria ha oggi la grande opportunità di colmare il gap presente tra l’interesse per la materia e l’effettiva conoscenza, rendendo il mondo degli investimenti meno complicato e più accessibile a fasce di popolazione sempre più ampie.

Qualche dato confortante sul tema viene dall’Osservatorio Internazionale Edufin realizzato da FINER per Pictet Asset Management e giunto alla terza edizione.

L’interesse per la materia finanziaria è infatti cresciuto del 10% dal 2021, arrivando quest’anno a vedere scomparire la categoria di quanti si dichiarano non interessati, mentre l’85% del campione lo è invece molto o abbastanza.

Interesse, però, che resta in larga parte legato all’entità del patrimonio, raggiungendo il massimo per i clienti più patrimonializzati.

A livello internazionale i temi di risparmio e investimento sono sempre più centrali, in quanto ritenuti essenziali per realizzare i propri progetti di vita in tutti i paesi oggetto dello studio. L’interesse per i temi finanziari cresce infatti ovunque rispetto al 2022, con Francia e Germania allineate all’Italia, Spagna in ritardo e UK sopra la media. 

È fondamentale identificare a chi spetta il compito di educare: le istituzioni restano al primo posto in tutti i Paesi, in particolar modo in Italia e Spagna dove il 48% identifica Stato e regolatori come mandatari principali; unica eccezione il Regno Unito, dove il 30% lo ritiene compito dei consulenti finanziari. 

Ma anche la scuola e l’università ricoprono un ruolo di crescente importanza come luoghi di formazione finanziaria, mettendo in evidenza la necessità di sensibilizzare sempre più e meglio le giovani generazioni. In Italia, l’introduzione di tematiche finanziarie nei programmi scolastici di educazione civica è stata favorevolmente accolta dal 49% del campione.

Conoscenza e consulenza finanziaria di valore ci consentiranno di aprire gli occhi e di svegliarci da un pericoloso torpore.

Nicola Ronchetti