DONNE E UOMINI APPUNTAMENTO CON LA VOLATILITA’

Wall Street Italia | Giugno 2023

L’appuntamento ormai divenuto quotidiano con la volatilità e l’incertezza evidenzia significative differenze tra gli investitori uomini e donne, come emerso da una ricerca condotta da FINER per AllianceBernstein, che ha coinvolto un campione di investitori finali e consulenti finanziari in Italia e nei principali paesi europei.  

In primo luogo, si evidenzia come in Italia le donne consulenti siano, seppur in crescita, percentualmente meno rispetto ai principali paesi europei: una consulente su cinque, in Francia una su tre, in Spagna due su cinque.

La percentuale di donne tra gli investitori finali è inversamente proporzionale alla ricchezza. In Italia nel segmento mass market il rapporto di genere è 55% (uomini) 45% (donne), mentre nel segmento della clientela private il rapporto è 78% vs. 22%. In Francia, Germania e Spagna, il rapporto donne e uomini è più equilibrato.

Sono mersi quattro profili di investitori finali.

Il delegante, caratterizzato da un atteggiamento di timore e di insicurezza rispetto alle scelte di investimento, che risolve con una forte delega fiduciaria rispetto al referente per gli investimenti, suo punto di riferimento.

Il partner, affronta le scelte con un’attitudine positiva e serena, mantiene un atteggiamento aperto e collaborativo con il proprio consulente finanziario che diventa la figura di riferimento, con cui confrontarsi.

Il controllore, affronta il timore legato alla gestione degli investimenti con continue verifiche sull’andamento delle performance, il consulente è una figura a supporto dell’autonomia decisionale che si vuole difendere.

Il protagonista, affronta le proprie scelte di investimento con un’elevata sicurezza, e piacere, il consulente finanziario entra in gioco assumendo un ruolo di confronto e di stimolo.

Dalla ricerca emerge come le donne siano mediamente più deleganti e partner, mentre gli uomini si rivelino più controllori e protagonisti.

Anche tra i professionisti, emergono tre differenti stili di lavoro: attaccante, centrocampista e difensore.

Gli attaccanti sono più proattivi e intraprendenti con i clienti, molto autonomi nella loro professione, più battitori liberi, meno propensi a lavorare in team.

I difensori sono buoni gestori dei clienti già acquisiti, ma meno proattivi nella ricerca di nuovi clienti.

I centrocampisti sono un’ottima via di mezzo tra i due estremi, più propensi a lavorare in team di cui spesso sono leader.

Anche in questo caso emerge una differenza di genere: gli uomini sono mediamente più attaccanti, le donne più centrocampisti e difensori.

Per quanto riguarda la volatilità dei mercati e la propensione al rischio, le donne mantengono mediamente una maggiore lucidità e sono generalmente meno propense a rischiare rispetto agli uomini.

Tra i molti canali di informazione finanziaria utilizzati per le donne sono mediamente più importanti quelli personali legati alla relazione con i professionisti e con la cerchia degli amici e dei parenti, quanto alla frequenza di contatto gli uomini si confermano invece più apprensivi e bisognosi di contatti più frequenti.

Le differenze di genere influenzano, come è naturale che sia, anche gli atteggiamenti verso gli investimenti, il rischio a loro connesso, la volatilità.

Un livello di educazione finanziaria elevato – come quello riscontrato tra le professioniste e i professionisti della consulenza finanziaria – è in grado di ridurre significativamente queste differenze valorizzando i punti di forza presenti in entrambi i generi a vantaggio sia delle donne che degli uomini.  

Nicola Ronchetti