Bluerating | Gennaio 2025
Il 2024 è stato un anno eccezionale per le reti della consulenza finanziaria: record di raccolta, di patrimonio complessivo e di numeri di clienti serviti.
Tre sembrano le sfide del 2025 per un settore che non si accontenta mai dei risultati raggiunti ma guarda sempre al futuro con rinnovate energie e motivazioni.
La prima è quella di crescere ancora nel segmento private, oggi il 41% dei clienti private si affida a un consulente finanziario, era il 17% dieci anni fa, vi è ancora la possibilità di crescere.
Un terzo dei clienti private non è infatti servito da banche specializzate e vi sono aree geografiche dove le banche private arrivano a servire meno del 35% dei clienti più patrimonializzati.
La maggior proattività e la capacità di offrire soluzioni integrate per la gestione del patrimonio liquido e illiquido sono i punti di forza delle reti.
La seconda sfida, complementare alla prima, sta nel conquistare figli e nipoti degli attuali clienti private: costoro riceveranno in dote 300 miliardi di Euro entro il 2033. Si tratta di 40-20enni predisposti geneticamente all’utilizzo di piattaforme digitali che con l’affiancamento di un consulente costituirebbero un binomio perfetto.
Il modello delle reti è già fortemente digitalizzato e scalabile per segmento di clientela: il 61% degli AUM è riferibile al 5,8% dei clienti con un patrimonio sopra i € 500K, l’11% attiene al 73% dei clienti con un patrimonio sotto i € 100K.
Acquisire un cliente digitale oggi, significa gestire un cliente private domani.
La terza sfida è quella di attrarre talenti dal mondo delle banche e da settori affini (assicurazioni e società finanziarie): un contributo lo darà certamente il consolidamento del settore bancario, altrettanto dipenderà dalla capacità delle reti di offrire una valida alternativa ai migliori professionisti.
Nicola Ronchetti