BANCHE PARTE IL RISIKO SU ASSET MANAGEMENT E PROTEZIONE

Investire | Novembre 2024

Il settore bancario sta vivendo una vera e propria rivoluzione, innescata da risultati eccezionali dell’ultimo biennio, a cui si aggiungono le opportunità offerte dalla normativa europea (Danish Compromise) grazie alla quale le banche possono gestire e vendere polizze assicurative senza dover accantonare troppo capitale, il che le rende più competitive rispetto alle compagnie assicurative tradizionali.

BNP Paribas acquisterà per 5,1 miliardi cash AXA Investment Management, la società di gestione patrimoniale del colosso assicurativo francese che ha deciso di focalizzarsi unicamente sul core business della protezione.

Il gruppo bancario BNP Paribas, con questa mossa arriverà a gestire complessivamente 1.500 miliardi di Euro, frutto della integrazione delle masse in capo AXA IM e a BNP Paribas Asset Management, divenendo il quarto operatore a livello europeo.

l’UniCredit di Andrea Orcel in attesa di conquistare Commerzbank, consolida la propria posizione nel ramo vita con la duplice acquisizione delle quote nelle due storiche joint venture, con Allianz e CNP, riportando in casa le fabbriche prodotto legate al ramo a maggior marginalità e potenziale di crescita in cui le banche stanno giocando un ruolo da protagonista.

Con questa operazione UniCredit diventa il quarto operatore nel ramo vita in Italia con quasi 8 miliardi di premi, il terzo nella bancassurance e il primo nelle Unit Linked.

Banco BPM, tramite la controllata Banco BPM Vita, ha lanciato un’Opa volontaria finalizzata ad acquisire la totalità delle azioni ordinarie di Anima, finalizzata al delisting da Piazza Affari del più grande gruppo indipendente di asset management in Italia.

Questa operazione crea di fatto un altro campione nazionale integrato nel settore dell’assicurazione vita e del risparmio gestito, con masse complessive da assicurazione vita e risparmio gestito pari a 220 miliardi, all’interno di un totale attività finanziarie della clientela pari a 390 miliardi.

E sulla integrazione delle fabbriche il leader di mercato italiano, Intesa Sanpaolo, ne sa qualcosa, visto che ha aggregato sotto un’unica regia l’asset management (Eurizon), l’offerta di soluzioni assicurative (Intesa Sanpaolo Vita) e il private banking (Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking).

Sul fronte dell’asset management si attendono ulteriori mosse da parte di UniCredit che calerà presto un altro asso, la joint venture NOVA Investment Management con AZIMUT, che prevede l’acquisto della quota di controllo, la scadenza dell’accordo, nel 2027, con AMUNDI, la creazione della piattaforma Onemarkets Funds, sono chiari indizi di una strategia annunciata.

Gli altri gruppi bancari italiani, BPER e MPS sembrano solo apparentemente al palo, il primo uscito da una serie infinita di acquisizioni il secondo da una mega ristrutturazione che lo ha rimesso finalmente in pista.

Sul fronte internazionale si parla di una possibile acquisizione di Allianz Global Investors, dell’omonimo gruppo assicurativo, da parte di AMUNDI.

I tassi alti hanno consentito alle banche di vivere di rendita negli ultimi anni, ora che la festa è finita il gioco si fa duro e i duri entrano in gioco.

I banchieri più lungimiranti si sono preparati da tempo per una partita che vedrà un ulteriore concentrazione dei player alla ricerca spasmodica di margini nell’asset management, nel ramo vita e nel wealth management e al contempo un aumento degli investimenti nel banking digitale.

Non è che l’inizio di una rivoluzione che cambierà radicalmente il mercato.

Nicola Ronchetti