Tra i profili di laurea emergenti anche le materie umanistiche
Corriere della Sera Economia | Aprile 2024
I servizi digitali nella consulenza finanziaria attirano sempre di più i giovani, specialmente tra i 25 e i 30 anni, tanto che il 75% di loro li considera oggi tra i principali punti di forza delle Reti. Il quadro emerge dall’analisi “Il valore del brand delle Reti di consulenza finanziaria” che Assoreti ha condotto con FINER su un campione di oltre 500 neolaureati e giovani professionisti. Tra gli altri aspetti, guardando alla consulenza finanziaria, più della metà dei giovani intervistati (55%) vede nell’offerta di servizi assicurativi e previdenziali un aspetto centrale nella scelta all’investimento come anche quella di mutui e prestiti (22%). Il dialogo con la nuova generazione è mosso principalmente da dinamiche di “passaparola” di amici o parenti (71%) e in generale dal contatto diretto con il consulente finanziario (33%) e dalla proattività delle Reti (21%) nella comunicazione al nuovo pubblico di investitori ma anche futuri professionisti. L’immagine riportata dagli under 30 è quella di un’industria delle Reti considerata all’avanguardia nell’innovazione (81%), dinamica e moderna (79%). Percezioni che si concretizzano anche grazie all’impegno in una maggiore attività di comunicazione esterna che rappresenta per il 28% dei giovani uno dei principali fattori di avvicinamento all’industria, a cui si aggiunge l’importanza dell’impatto sociale generato dalle Reti (15%) per l’economia reale ma anche la possibilità di crescita e formazione interna (49%) che il sistema è in grado oggi di offrire. Requisito inter generazionale è poi la percezione di solidità e affidabilità della banca (85%). Il consulente finanziario anche per i più giovani rappresenta un riferimento per dare continuità a un progetto di vita (27%) e il rapporto diretto con il professionista resta comunque il valore aggiunto (42%) anche per i più giovani che si rafforza con il supporto di nuovi strumenti digitali considerati per l’88% del campione essenziali nella consulenza erogata. Un aspetto che rappresenta un fattore di scelta anche all’avvio alla professione del consulente finanziario.
Tra chi valuta di intraprendere questa professione (il 41% ragazzi e il 20% ragazze), il 45% ha appena concluso gli studi in economia ma emerge anche una percentuale consistente di chi proviene da una formazione letteraria, il 38% scienze politiche, 36% giurisprudenza e il 33% psicologia. Dati che rispecchiano anche un’attività alla gestione del risparmio che nel capitale umano, nella capacità di gestire l’emotività e nel rapporto di fiducia con i clienti definisce oggi la solidità del modello di consulenza finanziaria. Perché intraprendere questa professione? Per molti (82%) riflette una passione per la finanza, altri lo considerano un mercato in forte crescita (66%) capace di offrire un percorso di carriera (49%) solido economicamente (79%) e flessibile (59%). E ancora una volta la sostenibilità emerge nei fattori di scelta dei più giovani che guardano a questa professione apprezzandone (49%) l’attenzione che da tempo sta rivolgendo agli aspetti ESG.
“Le reti di consulenza finanziaria rappresentano uno dei casi di successo nel nostro Paese, il loro potenziale di crescita passa anche attraverso la capacità di valorizzare ulteriormente la loro conoscenza e la loro immagine presso il grande pubblico degli investitori e dei giovani” ha commentato Nicola Ronchetti, CEO FINER.
“Oggi abbiamo più di 2mila consulenti over 70, con un portafoglio medio di circa 35 milioni, parliamo quindi di circa 70 miliardi che saranno lasciati in gestione ai nuovi ingressi nei prossimi anni. L’attività che Assoreti e le sue Associate stanno portando avanti, con uno sforzo anche in termini di comunicazione, parla a la nuova generazione e i dati che emergono nel riconoscimento all’innovazione e alla credibilità del settore ci dicono che stiamo seguendo i canali corretti. L’investimento, anche a fronte di questa nuova apertura ai giovani, sia come futuri investitori sia come capitale umano della professione, è al centro delle nostre attività. Il consulente, inoltre, svolge oggi un ruolo sociale che ben rappresenta la sensibilità dei ragazzi, ed è infatti uno dei fattori scelti per la valutazione di un lavoro. Non si tratta solo di trasformare il risparmio in investimento ma di contribuire allo sviluppo del Paese e questo i ragazzi iniziano a comprenderlo” ha dichiarato Marco Tofanelli, Segretario Generale Assoreti.