Investire | Ottobre 2025
Si chiama Scalable, la novità del settore finanziario, balzata recentemente agli onori della cronaca perché a settembre 2025 è diventata a tutti gli effetti una banca che opera nell’Unione Europea. Scalable è una fintech tedesca fondata nel 2014 a Monaco di Baviera da Erik Podzuweit, Florian Prucker – co-ceo – e Adam French, giovani startupper che hanno unito le forze con il loro ex professore Stefan Mittnik.
I due co-ceo in carica (classe 1981 e 1983) vengono entrambi da un’esperienza in Goldman Sachs da cui proviene anche Alessandro Saldutti (classe 1994) county head di Scalable in Italia.
La missione di Scalable – che ha tra i suoi investitori anche BlackRock – è tanto semplice quanto complessa da realizzare: democratizzare gli investimenti rendendoli accessibili a tutti, portando sul mercato una sorta di “Netflix degli investimenti”, ovvero una App per il grande pubblico tramite la quale, con pochi euro al mese, chiunque possa pianificare la propria pensione.
Una missione degna di un encomio solenne soprattutto in Italia, dove la sensibilità sul tema previdenziale è bassissima (meno del 10%) soprattutto per i più giovani (under 30), che, nel 70% dei casi si illude di poter contare sulla pensione pubblica e sugli incentivi statali per affrontare la propria vecchiaia.
Per comprendere se Scalable, sia veramente scalabile, è bene fare il punto sul mercato italiano, partendo da tre dati fattuali.
Il primo fatto è che in Italia l’opportunità di convertire centinaia di miliardi di Euro di liquidità in risparmio gestito è troppo ghiotta e quindi è naturale che agli incumbent si affianchino newcomer come Scalable.
Il secondo fatto è che in Italia vi è un modello vincente che è quello delle reti di consulenza finanziaria, che ha trovato il suo successo mettendo al centro il dialogo tra un professionista e il suo cliente.
Il modello delle reti di consulenza sta acquisendo quote di mercato e clienti ai danni delle banche universali, che comunque si stanno organizzando, chi più chi meno, mettendo sempre più al centro un professionista dotato di strumenti potenziati dall’Intelligenza Artificiale.
La quota di mercato delle reti sta crescendo soprattutto tra individui più patrimonializzati e più senior, proprio perché il punto di forza – il consulente finanziario – per essere adeguatamente valorizzato deve concentrarsi su un segmento di clientela in grado di apprezzarne – in senso letterale – il valore.
Il terzo dato di fatto, conseguenza dei precedenti due, è che in Italia vi è un mercato potenziale enorme rappresentato da oltre venti milioni di clienti, non serviti dalle reti dei CF e neanche adeguatamente supportati dalle banche universali.
Ecco che allora Scalable, se riuscisse a rendere accessibile il modello di consulenza finanziaria a tutti, sostituendo il consulente fisico con un robo-advisor potenziato dall’Intelligenza Artificiale, potrebbe avere grande successo.
Un’altra opzione potrebbe essere quella di offrire ai professionisti autonomi o indipendenti da una banca un’occasione per supportare operativamente le scelte dei loro clienti anche i più evoluti (magari con Scalable Wealth prossimamente disponibile anche in Italia).
La scommessa potrebbe essere vincente, così come lo è stata quella di Netflix, però in Italia, seppure in forte calo, c’è chi va ancora al cinema, rimangono stabili i clienti che investono in modo autonomo (i cosiddetti trader), mentre crescono i clienti che vogliono avvalersi di un professionista.
Oggi è così ma, del doman non c’è certezza e su questo sembra puntare Scalable.
Nicola Ronchetti