Insurance Daily | Maggio 2024
Che il tema della protezione debba essere naturalmente correlato con quello della finanza è oggi cosa nota a quasi tutti i maggiori gruppi bancari e assicurativi, ma non è stato sempre così.
I servizi di bancassicurazione hanno origine in Francia, negli anni ottanta, con l’integrazione tra il sistema bancario e quello assicurativo, che è arrivato tra molte perplessità in Italia all’inizio del decennio successivo.
Oggi le banche italiane sono uno dei canali più importanti per la distribuzione dei prodotti assicurativi danni e vita, perché hanno sposato appieno il concetto di banca assicurazione.
Certamente si tratta di un matrimonio di interesse dettato dalla ricerca di fonti commissionali, in vista del prossimo progressivo abbassamento dei tassi, necessaria sia per remunerare gli azionisti ma anche – ed è cosa buona e giusta – per garantire una crescita sostenibile con investimenti in innovazione, comunicazione, aumentando la capacità di attrarre nuovi clienti oggi non adeguatamente serviti.
Ad attendere le banche al varco ci sono praterie inesplorate, basti pensare che in Italia solo il 10% della popolazione è adeguatamente protetto dai rischi più basici, sia del ramo danni che vita, non fanno eccezione i clienti private e gli imprenditori con un misero 25% correttamente assicurato dai rischi individuali e societari.
Le mosse delle due principali banche italiane – Intesa Sanpaolo e UniCredit – pur con le connaturate differenze che le contraddistinguono stanno dando prova di quanto il tema della protezione sia rilevante.
Partiamo da Intesa Sanpaolo che ha riorganizzato il suo polo del Wealth Management, sotto la regia di Tommaso Corcos, confluiscono tre divisioni Asset Management (Eurizon), Insurance (Intesa Sanpaolo Vita), Private Banking e le reti Fideuram, San Paolo Invest e IW.
Basta leggere il curriculum vitae delle due top manager a capo, rispettivamente dell’asset management e della divisione insurance per comprendere come gestione del risparmio e protezione siano in Intesa Sanpaolo, indissolubilmente legate.
Come Amministratore Delegato della divisione di asset management e a capo Eurizon è stata infatti nominata Maria Luisa Gota, già a capo di Fideuram Vita Compagnia leader in Italia nel settore delle Polizze Vita.
Virginia Borla è il nuovo Amministratore Delegato e Direttore Generale di Intesa Sanpaolo Vita, con un’esperienza iniziata in prima linea come gestore bancario per arrivare ai vertici della Banca dei Territori.
Anche UniCredit ha calato il suo asso con la nomina di Alessandro Santoliquido a capo del suo business assicurativo paneuropeo a partire dal 1 luglio 2024, il manager sarà responsabile dell’implementazione delle strategie assicurative del Gruppo, un’area in cui UniCredit vede forti dinamiche e potenzialità di crescita.
Anche Santoliquido è un fuori classe, con esperienze ai vertici di Allianz, Amissima, Direttore Generale di Cronos Vita Assicurazioni, società che ha rilevato e salvato Eurovita.
Ci sono tutte le premesse per una reale e tanto attesa risposta ai bisogni delle famiglie e delle imprese italiane, basata sull’integrazione dei tre pilastri della consulenza: protezione, gestione del risparmio e lending.
Visto che il mercato della protezione è un mercato governato dall’offerta ovvero dalle banche e dalle compagnie assicurative, e che queste sono indissolubilmente legate al valore delle persone, si parte con le migliori premesse.
Nicola Ronchetti