Advisor | Marzo 2021
Sul tema della sostenibilità e degli investimenti ESG si stanno scrivendo fiumi di inchiostro e la speranza è che dalle parole si passi ai fatti.
Sostenibile deve essere la nostra vita quotidiana, tutte le azioni che imprese e famiglie intraprendono ogni giorno e sostenibile deve anche essere la strategia di chi guida e governa il mondo.
Dunque anche per il consulente finanziario, divenire portatore sano di sostenibilità non sembra più un’opzione ma una necessità prima ancora che un dovere.
È una necessità perché lo chiedono i clienti soprattutto quelli più patrimonializzati.
Gli investimenti ESG rappresentano un’ottima opportunità per contribuire a convertire l’enorme massa di liquidità che giace sui conti correnti; soprattutto di quella detenuta dai segmenti di popolazione più patrimonializzati – affluent e private – che detengono l’85% della ricchezza in Italia.
Il livello di conoscenza verso le tematiche ESG, già in crescita negli ultimi 24 mesi, innescato dalle catastrofi ambientali, ha avuto un’accelerazione significativa dopo lo scoppio della pandemia (+20%).
Da una ricerca condotta per NORDEA da FINER è emerso come la sensibilità verso i temi ambientali (E) sia unanime presso gli investitori finali (92%), quella verso i temi che attengono alla governance (G) e all’impatto sociale (S) è decisamente maggiore presso chi ha elevati patrimoni (rispettivamente 88% e 76% vs. 61% e 42%).
Le barriere alla sottoscrizione di investimenti ESG sono soprattutto legate alla mancata conoscenza (59%) e alla errata convinzione di rendimenti più bassi (34%).
Ma certamente non basta avere strumenti ESG per essere sostenibili.
In capo al consulente sostenibile non vi è infatti solo la responsabilità di spiegare e informare i propri clienti sul significato e l’importanza degli investimenti ESG, ma anche quella di formarsi e di certificare le proprie competenze sul tema della sostenibilità.
Il più importante organismo di certificazione europeo – EFPA – ha recentemente lanciato una certificazione ESG proprio a sottolineare la rilevanza delle competenze in questo ambito.
Il prossimo 10 marzo entrerà in vigore la SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation), un regolamento europeo che impone obblighi di informativa ESG ai partecipanti ai mercati finanziari ed ai consulenti finanziari.
Il Regolamento SFDR, produrrà un significativo impatto non solo a livello di obblighi informativi, ma anche sui processi d’investimento, organizzativi e di compliance.
Una grande responsabilità per il successo degli investimenti ESG è dunque in capo alla distribuzione: il terreno non è mai stato così fertile, sta dunque alle reti dei Consulenti Finanziari e alle banche seminare e raccogliere i frutti nell’interesse del nostro pianeta e dei suoi abitanti.
Nicola Ronchetti