Wall Street Italia | Marzo 2024
Mai come oggi emerge il valore fondamentale e sociale della consulenza finanziaria anche e soprattutto per la crescita del nostro Paese.
In un anno è aumentata la quota di risparmio gestito (oggi al 59% + 3%) rispetto alla liquidità sui conti correnti degli italiani (oggi al 41% – 3%).
L’aumento della quota di gestito nel portafoglio degli italiani è dovuta all’effetto mercato (effetto performance del +2,4% secondo ASSOGESTIONI) e alla sottoscrizione di decine di miliardi di BTP.
La riduzione della liquidità sui conti correnti ha una triste ragione: in 12 mesi l’inflazione e l’aumento dei tassi sui prestiti e sui mutui hanno bruciato 152 miliardi di risparmi delle famiglie italiane (fonte Centro Studi Unimpresa).
La buona notizia è che grazie ai BTP la percentuale di italiani che investe finanziariamente i propri risparmi è cresciuta del + 2% negli ultimi 12 mesi.
Il risparmio gestito ha sofferto (-50 miliardi dati Assogestioni), ma anche grazie ai BTP almeno i soldi sono usciti dalla trappola della liquidità dei conti correnti infruttiferi.
Al successo dei BTP hanno contribuito anche il 36% dei consulenti finanziari e il 49% dei gestori bancari che si sono fatti parte attiva nella loro proposizione.
Il successo dei BTP ci riporta indietro di qualche decennio ma ha il merito di aver risvegliato gli italiani sul tema della corretta gestione dei propri risparmi.
La figura del consulente finanziario dedicato si conferma centrale in questa missione: la soddisfazione dei loro clienti è superiore rispetto a quella dei gestori bancari non dedicati (76% vs. 48%).
La quota di mercato delle reti è cresciuta nei numeri negli ultimi dieci anni: con un + 165% del patrimonio dei loro clienti a fronte di un + 14% del mercato.
Il merito va a professionisti preparati che sanno ascoltare i propri clienti ma anche a un’industria che lascia ampi spazi di crescita ai migliori e ai più intraprendenti, come dimostrano tre dati trai i tanti.
Il primo: solo il 17% dei clienti riesce a parlare dei propri progetti di vita con la banca, e si tratta di progetti – mantenimento del tenore di vita, supporto ai figli e ai genitori – che possono essere realizzati solo con una gestione oculata dei propri risparmi.
Il secondo: il 77% degli italiani con una giacenza media di duecentomila Euro sul conto corrente non sente il proprio gestore bancario da 12 mesi.
Terzo: il 75% di italiani sarebbero interessati ad avere un unico referente che si occupi della gestione dei suoi risparmi, delle coperture assicurative e dell’accesso al credito (mutui, prestiti e finanziamenti alle imprese).
Gli spazi di crescita sono enormi, ma solo per chi saprà fare dell’ascolto, della proattività e del presidio dei tre pilastri che sorreggono famiglie e imprese italiane – protezione, gestione del risparmio e credito – il proprio mantra.
Nicola Ronchetti