Bluerating | Ottobre 2023
La soddisfazione dei consulenti finanziari per gli aspetti retributivi nel 2023 decresce rispetto al 2022.
A dircelo sono i risultati dell’ultima edizione di FINER® CF Explorer, che come ogni anno, da oltre venti anni, coinvolge un campione di oltre 3.000 consulenti finanziari.
A soffrire sono soprattutto il front fee, che premia la nuova raccolta e il management fee che premia lo stock di risparmio gestito nei portafogli dei consulenti finanziari.
Nulla di preoccupante, per ora, ma si tratta certamente di un combinato disposto tra la volatilità dei mercati, che ha accompagnato tutto il 2022, lasciando evidenti strascichi negativi nelle performance, e l’impennata dei tassi.
I consulenti finanziari più di altri professionisti restano il baluardo del risparmio gestito, ma indubbiamente nei primi dieci mesi del 2023 hanno dovuto fare i conti con una impennata del risparmio amministrato, il crollo delle polizze vita, il ritorno dei conti deposito e delle obbligazioni bancarie.
La concorrenza dell’amministrato sul gestito, che non si arresterà fino a quando i tassi scenderanno, spinge molti consulenti ad assecondare la richiesta dei loro clienti di sottoscrivere BTP riducendo il valore aggiunto e di conseguenza la remunerazione della consulenza di valore.
In questo quadro non proprio edificante, ci sono però delle luci, oltre alle ombre che ci auguriamo tutti di lasciarci presto alle spalle.
Nel 2023 cresce infatti la soddisfazione sulle variabili meno materiali rispetto al denaro, come la capacità di coinvolgere i CF nelle decisioni aziendali, le occasioni di confronto con altri colleghi, i premi e i riconoscimenti assegnati durante le convention e le riunioni plenarie.
Come dire, parafrasando una frase del Vangelo, “non di solo pane vive il consulente finanziario” che, come ogni professionista, ha bisogno forse più di altri anche di riconoscimenti immateriali.
I pubblici riconoscimenti contribuiscono ad accrescere la reputazione del professionista e la sua autostima, propellenti essenziali per motivare al proprio lavoro e al raggiungimento di obiettivi sempre più sfidanti, soprattutto nei periodi più complessi come quelli che stiamo vivendo.
Un ulteriore risultato che conferma l’importanza dei riconoscimenti, rispetto alla tangibilità della retribuzione e dei premi in denaro, sta nella loro capacità di accrescere anche la fedeltà rispetto alla propria mandante.
Questo aspetto è certamente determinante e serve, non solo per fare squadra affrontando le sfide di tutti i giorni, ma soprattutto per garantire continuità e futuro alla propria attività offrendo una visione e prospettive condivise.
Ed è anche per questo che mai come questo anno assumono molta rilevanza e un significato profondo tutte le iniziative, dalle classiche riunioni di ripresa lavori, alle convention, alle premiazioni pubbliche promosse dalle mandanti dentro e fuori dalle società stesse.
Il giusto valore del denaro, la meritocrazia, il suo riconoscimento economico, restano condizioni necessarie per motivare i professionisti e per attrarne di nuovi, e sappiamo quanto ne abbia bisogno il settore della consulenza finanziaria.
Tuttavia il denaro non è da solo sufficiente per innescare il sacro fuoco che spinge ogni professionista ad affrontare ogni giorno nuove sfide con il vento in poppa.
Il mondo della consulenza finanziaria lo ha capito prima e meglio di altri e questo è il segreto del suo successo.
Nicola Ronchetti