La Repubblica A&F | Aprile 2024
Perché sempre più italiani decidono di affidarsi alle Reti per investire i propri risparmi? L’88% considera oggi la “solidità e l’affidabilità” del sistema una condizione indispensabile. Questo dato sottolinea l’importanza che i risparmiatori attribuiscono alla sicurezza delle loro scelte di investimento. Quello della reputazione e dell’immagine è solo uno dei 5 fattori che oltre mille investitori italiani (mass market, affluent e private) hanno evidenziato nella ricerca “Il valore del brand delle reti di Consulenza Finanziaria” prodotta da Finer per Assoreti, l’Associazione delle Società per la Consulenza agli Investimenti e presentata in occasione del Salone del Risparmio. Sui 5 fattori menzionati l’immagine aziendale assume infatti un peso importante per il 24% dei risparmiatori, anticipata di un punto percentuale dal “capitale umano” che resta sul podio (25%), e seguita dall’attenzione ai “prodotti e servizi” offerti (22%), la “comunicazione e la propensione all’innovazione” (20%) e “l’impegno sociale” nell’ambito ESG (9%). Il fattore umano continua a essere la caratteristica distintiva delle banche Reti per la centralità della persona, che è valorizzata per il 79% dei risparmiatori dalle competenze del consulente finanziario e per il 72% dall’attenzione rivolta al cliente ma anche dall’immagine e la competenza del management della struttura (59%). La reputazione caratterizza al 69% il livello di soddisfazione dell’immagine del brand. L’offerta erogata dalle Reti è premiata per l’85% degli investitori dalla visione patrimoniale, oltre che finanziaria, del servizio che viene apprezzato per il 49% dei casi anche grazie alla capacità di poterlo erogare in un’ottica sempre più multicanale. Un dato che emerge di particolare interesse è poi l’attenzione che gli investitori rilevano nel servizio a finanziamenti e mutui (34%). Il tema della comunicazione e innovazione vede oggi la capitalizzazione di uno sforzo da parte delle Reti in termini di iniziative sul territorio, campagne di comunicazione come anche casi recenti di rebranding considerati essenziali dai risparmiatori e particolarmente riconosciuti per la trasparenza (63%), ma anche per un posizionamento sempre più moderno (62%) e orientato all’innovazione (61%). In questo contesto emerge anche una crescente sensibilità alle attività di impatto sociale che il servizio di consulenza finanziaria è in grado oggi di offrire sia attraverso il supporto alla tutela dei progetti familiari (37%), alle opportunità di crescita per i giovani (33%) ma anche all’impatto sull’economia reale generato nell’investimento a sostegno delle imprese (23%). Il binomio tra fattore umano e innovazione rafforza l’attrattività del settore che a fine dello scorso hanno ha visto la quota di mercato del sistema Reti, definita rispetto all’intero settore del risparmio gestito, attestarsi al 25,3%.
Il 38% degli investitori considera il rapporto diretto con i consulenti finanziari un fattore essenziale di garanzia alla continuità del rapporto e all’ascolto ma, al contempo, riconosce anche l’importanza (39%) che l’impiego di strumenti digitali può svolgere oggi come valore aggiunto in sinergia con la presenza di un professionista.
“Le Reti sono oggi piattaforme anche tecnologiche, a disposizione dei consulenti finanziari, ovvero di chi mantiene la relazione diretta e personale con il cliente. Il successo delle Reti è proprio nella sintesi di questo binomio. Un’immagine che si traduce nella tecnologia di una “Formula 1”, ovvero dei nuovi servizi digitali, a disposizione del “pilota”, il consulente finanziario, che guida l’industria nel rapporto agli investitori. E questo è oggi anche un elemento di attrazione per i giovani” commenta Marco Tofanelli, Segretario Generale Assoreti e aggiunge “In Italia il modello di consulenza finanziaria rappresenta un unicum che gli investitori, come riportano i risultati, riconoscono anche grazie a un lavoro crescente di comunicazione esterna che le Reti stanno promuovendo. Questo percorso ha visto una maggiore consapevolezza quindi, proprio a fronte della situazione attuale, nell’affidare nelle mani di professionisti la gestione dei risparmi e dei progetti di vita che guardano sempre più all’intera allocazione del patrimonio familiare”.
“Il valore del brand e la capacità di saperlo comunicare è un asset irrinunciabile per ampliare ulteriormente la base dei propri clienti nell’ambito dell’universo degli investitori italiani” commenta Nicola Ronchetti, Ceo Finer e autore dello studio – “Lo studio ha messo in evidenza il grande potenziale, in parte ancora inespresso, dalle reti nel diffondere il valore del loro modello di servizio in generale e al contempo le peculiarità delle singole banche reti, fondamentali per aumentare il livello di competizione e l’ampliamento della base clienti”.