VOGLIA DI RETE

Advisor | Luglio Agosto 2024         

Le reti della consulenza finanziaria continuano la loro scalata verso nuove vette, inanellando un successo dietro l’altro e superando egregiamente gli ostacoli che di anno in anno si presentano sul loro percorso.

A testimoniare che il successo del loro modello di servizio In Italia non sia una bolla come tante altre, vi sono alcuni accadimenti che ben giustificano il giudizio positivo di molti osservatori.

Il desiderio di costruirsi o ricostruirsi una rete di consulenti finanziari sembra infatti essere sempre più condiviso anche dalle banche che fino ad oggi sono state sugli spalti del campionato della consulenza che ha visto le principali reti spadroneggiare.

ING il gruppo olandese da anni presente in Italia e diventato famoso per il Conto Arancio, ha deciso di rifocalizzarsi sul mondo della consulenza finanziaria partendo dalla sua giovane e dinamica rete, nata nel 2021.

Si tratta giovani con un’età media di 30 anni, 50 con un contratto da dipendente, altri 150 inquadrati come agenti, tutti iscritti all’Albo dei consulenti finanziari.

L’obiettivo di Matteo Pomoni, una vita in ING, rientrato in Italia come capo della rete dei consulenti finanziari, con il ruolo di head of Investments and Wealth è reclutare figure senior, con un portafoglio significativo in grado di apportare competenze ed esperienze ai giovani colleghi.

Giova ricordare che ING aveva già una rete di oltre 800 consulenti finanziari, confluita nel 2004 in Xelion (UniCredit) e poi a sua volta in Fineco.

BPER, quarto gruppo bancario italiano ha lanciato un progetto per la costituzione di una propria rete di consulenti finanziari – Bper Financial Advisor.

Il responsabile del progetto è Dario Di Muro, professionista di lungo corso, arrivato dal gruppo Fideuram, prima in IW Bank ex UBI e in Deutsche Bank Financial Advisor (ex Finanza & Futuro), un anno fa.

La rete farà parte del nuovo polo private & wealth management, Bper Banca Private Cesare Ponti guidata da Fabrizio Greco.

Anche Banco BPM, terzo gruppo bancario italiano, guarda con interesse al mondo della consulenza finanziaria, Giuseppe Castagna CEO del Gruppo ha dichiarato “tra le cose che oggi non abbiamo, quella che più ci piacerebbe avere è la rete di consulenti finanziari, perché integrerebbe e completerebbe la nostra tipologia di offerta”.

UniCredit oggi in grandissimo spolvero sotto la guida di Andrea Orcel, dopo la cessione di FINECO nel 2019 realizzata dal suo predecessore, non ha una rete, e c’è chi ipotizza un possibile ingresso nel capitale della nuova banca nata in seno al gruppo Azimut, guidata da Paolo Martini.

Questa diffusa voglia di farsi una rete, parte da tre considerazioni. La prima è che la progressiva desertificazione bancaria e la forte attitudine degli italiani alle relazioni personali – tanto più quando si parla dei propri risparmi – fa del consulente finanziario una figura irrinunciabile.

La seconda è che le reti sono banche moderne, nelle quali il giusto mix tra professionista umano e piattaforma digitale consente di intercettare proattivamente il vasto pubblico dei risparmiatori e investitori italiani.

La terza è che il potenziale di crescita della consulenza finanziaria – in termini di clienti non serviti e di masse – è enorme sia dentro le banche tradizionali che fuori da queste.

La voglia di costruirsi una rete di consulenti finanziari da affiancare agli altri canali è quindi facilmente comprensibile, molto più complessa la sua realizzazione.

Vedremo chi riuscirà nell’impresa e chi tornerà con le pive nel sacco.

Nicola Ronchetti